Ranitomeya ventrimaculata (Sheve 1935).
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Etimologia
Il nome di questa specie deriva dal latino Venter(ventre) e Macula(macchia) e si riferisce alla particolare colorazionione ventrale .
Distribuzione
L’olotipo è originario dalla zona di Sarayacu nella provincia di Pastaza (Equador). In senso lato invece la specie è diffusa in un ampio areale che va dalla Guyana Francese, Guyana,Suriname, gran parte della foresta amazonica brasiliana, parte della Colombia, Equador e Perù.
Tuttavia le aree reali di distribuzione accertate sembrano essere due, una prima comprendente il bacino superiore del rio delle Amazzoni (comprendente Perù, Equador, Colombia e Brasile), ed uno più ristretto nella Guyana, Guyana Francese e Suriname.
Descrizione
Ranitomeya ventrimaculata è specie di piccola taglia, raggiunge infatti i 18-22 mm, con maschio leggermente più piccolo e snello della femmina.
La loro colorazione è variabile a seconda della locality, dorsalmente presentano sottili bandature verticali che possono andare da colorazioni giallo chiaro fino ad un acceso arancio/rosso, separate da larghe bande nere. Il disegno è incostante, andando da esemplari decisamente scuri e con bande regolari, ad esemplari con bande larghe e irregolari, a volte tendenti allo spot (simile a Ranitomeya variabilis).
Fianchi e addome si presentano ricoperti da macchie nere su fondo grigio/marrone/nero/azzurro, con reticolatura più o meno marcata.
La loro colorazione è variabile a seconda della locality, dorsalmente presentano sottili bandature verticali che possono andare da colorazioni giallo chiaro fino ad un acceso arancio/rosso, separate da larghe bande nere. Il disegno è incostante, andando da esemplari decisamente scuri e con bande regolari, ad esemplari con bande larghe e irregolari, a volte tendenti allo spot (simile a Ranitomeya variabilis).
Fianchi e addome si presentano ricoperti da macchie nere su fondo grigio/marrone/nero/azzurro, con reticolatura più o meno marcata.
Habitat naturale
Ranitomeya ventrimaculata vive nelle foreste umide sia di pianura che submontane, dove buona sia la presenza di siti contenenti raccolte d’acqua, come Bromeliaceae, Heliconie, bamboo o altro.
Si rivengono dal livello del suolo, tra le foglie morte, fino ad alcuni metri di altezza sugli alberi tra l’intricata vegetazione.
Le temperature in natura variano a seconda che si tratti delle popolazioni del “Perù” (sopra i 150 m.s.l.m.) o di quelle della “Guyana” (intorno 10 m.s.l.m.).
Le prime sono caratterizzate da temperature pressoché costanti (25°C) durante tutto l’arco dell’anno, con cali notturni di 3-4 °C. Le precipitazioni sono anch’esse costanti (media mensile di 300 mm).
Si rivengono dal livello del suolo, tra le foglie morte, fino ad alcuni metri di altezza sugli alberi tra l’intricata vegetazione.
Le temperature in natura variano a seconda che si tratti delle popolazioni del “Perù” (sopra i 150 m.s.l.m.) o di quelle della “Guyana” (intorno 10 m.s.l.m.).
Le prime sono caratterizzate da temperature pressoché costanti (25°C) durante tutto l’arco dell’anno, con cali notturni di 3-4 °C. Le precipitazioni sono anch’esse costanti (media mensile di 300 mm).
L’area della Guyana invece è caratterizzata da temperature sensibilmente più fresche, anche se di qualche decimo di grado nella media mensile, e da precipitazioni decisamente maggiori, ma di carattere stagionale.
E’ evidenziabile infatti un picco nei mesi di aprile e maggio con precipitazioni che raggiungono i 600 mm mensili, ed un periodo più siccitoso attorno al mese di settembre, con 80 mm mensili.
E’ evidenziabile infatti un picco nei mesi di aprile e maggio con precipitazioni che raggiungono i 600 mm mensili, ed un periodo più siccitoso attorno al mese di settembre, con 80 mm mensili.
Biologia
L’osservazione di maschi durante il periodo delle riproduzioni ha permesso la registrazione di canti composti da note irregolari di 330-2031 ms, con pulsazioni che vanno da 30 a 130 impulsi al secondo. Le note hanno una frequenza compressa nell’intervallo di 2500-8500 Hz, ma con una dominanza nell’intervallo 5000-5500 Hz. I girini vengono rilasciati dai maschi singolarmente in piccole raccolte d’acqua dove la femmina spesso depone uova sterili di cui si nutrono, ma questo sembra non essere vincolante al corretto sviluppo del girino stesso.
I girini di questa specie sono cannibali, tanto da mangiare qualsiasi altro uovo o larva che venga depositata nella raccolta d’acqua in cui si trovano, anche di altre specie di anuri.
In natura sono stati ritrovati in svariate situazioni che vanno da pochi millimetri di acqua all’interno di foglie di Bromeliacee, a piccole raccolte d’acqua in legni marcescenti (contenenti fino a 0,3 L di acqua) e perfino in bamboo squarciati dove all’interno si sia raccolta dell’acqua.
I maschi sono territoriali, si dimostrano infatti particolarmente aggressivi qual’ora più maschi si trovino a confronto, le schermaglie avvengono generalmente a livello sonoro, arrivando al massimo a brevi incontri di lotta, che non portano mai a danni fisici ma solo all’allontanamento dell’individuo più debole o giovane. Le femmine invece non mostrano ne territorialità ne comportamenti aggressivi.
Durante i corteggiamenti il maschio sovente salta davanti alla femmina e produce brevi e sordi canti, con lo scopo di convincere la femmina a seguirlo nel sito di deposizione. Queste manovre di richiamo e avvicinamento da parte del maschio, che continua ad avvicinarsi ed allontanarsi dalla femmina, possono durare per ore, tanto che spesso più femmine si ritrovano a seguire lo stesso maschio. Per questo motivo nel sito di deposizione si rinvengono sovente numerose uova, frutto di contemporanee deposizioni.
Ogni singola deposizione è costituita da 2 a 6 uova, che il maschio sorveglierà costantemente fino a quando intorno al dodicesimo giorno, all’interno dell’uovo, cominceranno a intravedersi dei movimenti ai quali il maschio risponderà raccogliendo il girino sul dorso.
Il maschio può trasportare fino a 5 girini , ma generalmente non ne trasporta più di 2, i quali possono rimanere sul suo dorso anche fino a 3 giorni.
Quando trova un sito adatto dove depositare il girino, il maschio, immerge parte del suo corpo in acqua e con brevi scossoni stimola il rilascio dello stesso. Questa operazione può durare anche decine di minuti e una volta che un girino si stacca il maschio esce prontamente dall’acqua e cerca un nuovo sito per i restanti.
Le femmine in salute possono deporre un clutch di uova ogni 2-3 settimane.
I girini di questa specie sono cannibali, tanto da mangiare qualsiasi altro uovo o larva che venga depositata nella raccolta d’acqua in cui si trovano, anche di altre specie di anuri.
In natura sono stati ritrovati in svariate situazioni che vanno da pochi millimetri di acqua all’interno di foglie di Bromeliacee, a piccole raccolte d’acqua in legni marcescenti (contenenti fino a 0,3 L di acqua) e perfino in bamboo squarciati dove all’interno si sia raccolta dell’acqua.
I maschi sono territoriali, si dimostrano infatti particolarmente aggressivi qual’ora più maschi si trovino a confronto, le schermaglie avvengono generalmente a livello sonoro, arrivando al massimo a brevi incontri di lotta, che non portano mai a danni fisici ma solo all’allontanamento dell’individuo più debole o giovane. Le femmine invece non mostrano ne territorialità ne comportamenti aggressivi.
Durante i corteggiamenti il maschio sovente salta davanti alla femmina e produce brevi e sordi canti, con lo scopo di convincere la femmina a seguirlo nel sito di deposizione. Queste manovre di richiamo e avvicinamento da parte del maschio, che continua ad avvicinarsi ed allontanarsi dalla femmina, possono durare per ore, tanto che spesso più femmine si ritrovano a seguire lo stesso maschio. Per questo motivo nel sito di deposizione si rinvengono sovente numerose uova, frutto di contemporanee deposizioni.
Ogni singola deposizione è costituita da 2 a 6 uova, che il maschio sorveglierà costantemente fino a quando intorno al dodicesimo giorno, all’interno dell’uovo, cominceranno a intravedersi dei movimenti ai quali il maschio risponderà raccogliendo il girino sul dorso.
Il maschio può trasportare fino a 5 girini , ma generalmente non ne trasporta più di 2, i quali possono rimanere sul suo dorso anche fino a 3 giorni.
Quando trova un sito adatto dove depositare il girino, il maschio, immerge parte del suo corpo in acqua e con brevi scossoni stimola il rilascio dello stesso. Questa operazione può durare anche decine di minuti e una volta che un girino si stacca il maschio esce prontamente dall’acqua e cerca un nuovo sito per i restanti.
Le femmine in salute possono deporre un clutch di uova ogni 2-3 settimane.
Allevamento
- Temperatura ed umidità:
Seguendo le giuste procedure di allevamento e mantenendo i giusti parametri (temperatura 24-26°C e umidità del 70-100%), gli animali appaiono abbastanza visibili, soprattutto nelle prime ore di luce e in seguito alle nebulizzate.
I maschi cantano per lunghi periodi e durante tutta la giornata, a maggior ragione se vengono in contatto visivo con una femmina.
Il terrario per questa specie richiede sviluppo verticale, anche se terrari più bassi possono comunque essere utilizzati con i dovuti accorgimenti.
- Terrario:
Le dimensioni del terrario possono andare dal cubo di 35-40 cm per una sola coppia, a terrari più spaziosi e confortevoli per piccoli gruppi. In linea generale una buona dimensione si aggira intorno ai 40-45, massimo 60 cm, oltre i quali il monitoraggio degli animali diventa pressoché impossibile.
Essenziale è la presenza di specie appartenenti alle famiglia delle Bromeliace, tra cui molto gradite sono piante gel genere Neoregelia.
Inoltre essendo una specie oltre che timida, come tutte quelle del gruppo, anche territoriale, è necessario fornire un buon numero di nascondigli, che possono essere rappresentati da tronchi cavi, fitte pareti di Ficus pumila, ecc; l’importante è dare la possibilità agli animali di potersi nascondere alla vista dei conspecifici, così da minimizzare fenomeni di stress soprattutto in presenza di più maschi all’interno del gruppo.
Questo perché oltre alle schermaglie che i maschi potrebbero dar vita tra di loro, se è presente una sola femmina, questa verrà “corteggiata” instancabilmente dai pretendenti, portandola in una situazione di continuo stress con conseguente rapido esaurimento e probabile prematuro decesso.
Alimentazione
Questa specie non è molto esigente in fatto di alimentazione, aceta infatti gran parte dei cibi disponibili di piccola taglia.
La base della loro alimentazione è comunque rappresentata da Drosophyla melanogaster e collemboli, anche se esemplari adulti accettano volentieri anche Drosophyla hydei.
Cibo alternativo è rappresentato dagli afidi del grano o da grilli di pochi giorni di vita.
Il cibo va somministrato una o due volte al giorno, meglio se appena dopo le nebulizzate, momento in cui gli animali sono in piena attività.
La base della loro alimentazione è comunque rappresentata da Drosophyla melanogaster e collemboli, anche se esemplari adulti accettano volentieri anche Drosophyla hydei.
Cibo alternativo è rappresentato dagli afidi del grano o da grilli di pochi giorni di vita.
Il cibo va somministrato una o due volte al giorno, meglio se appena dopo le nebulizzate, momento in cui gli animali sono in piena attività.
Riproduzione
Ranitomeya ventrimaculata appartiene alle specie di piccola taglia che raggiungono la loro maturità sessuale prima dell’anno di vita (i maschi cominciano a cantare già dopo i 6 mesi).
Il dimorfismo sessuale appare decisamente scarso, anche se femmine in procinto di deporre sono decisamente più robuste dei maschi, soprattutto a livello ventrale.
Al di fuori di questo periodo l’unica discriminante sicura al fine della determinazione del sesso è l’osservazione del comportamento in terrario, data la facilità con cui i maschi cantano e corteggiano le femmine. Va fatta però attenzione qual’ora due individui si avvicinino e si “corteggino”, dato che potrebbe comunque trattarsi di due maschi che si affrontano ai fini territoriali.
Il sessaggio può essere infine fatto anche a livello visivo, siccome i due sessi presentano silhouette leggermente diversa, ma questa è un’operazione che solo occhi esperti, dopo attenta visione dell’animale, possono tentare con buoni risultati.
A maturità i maschi corteggiano le femmine stimolandole a seguirli nei siti di deposizione che in terrario sono sempre o le foglie basali delle Bromeliacee o molto meglio i porta rullini fotografici (o contenitori analoghi), meglio se di colore nero, posizionati circa a 45° e contenenti acqua.
La quantità di acqua sembra non essere considerata da questa specie, dato che personalmente sono state osservate deposizioni sia in porta rullini completamente asciutti che completamente pieni di acqua.
Una volta deposte le uova, dopo che i genitori hanno lasciato il sito, è consigliabile prelevarle e allevarle a parte, aumentando così la percentuale di schiusa e sopravvivenza dei girini.
Le uova vanno mantenute in un ambiente umido, con qualche mm di acqua, possibilmente osmotica o piovana, e se necessario con qualche goccia di blu di metilene, al fine di evitare il proliferarsi si patogeni.
Le uova, decisamente resistenti, possono essere prelevate oltre che con un pennello, anche con le semplici dita bagnate o con qualsiasi altro oggetto, l’importante è che non sia tagliente; vanno mantenute a temperatura ambiente e non sotto luce diretta.
Dopo circa 12-15 gg nascono i girini che vanno prontamente isolati e allevati singolarmente in piccoli contenitori, dai semplici vasetti a scatoline alimentari, l’importante è mantenere sempre pulita l’acqua, provvedendo a cambi con frequenze di massimo 2 giorni, meglio quotidianamente.
L’alimentazione dei girini è basata sulla spirulina liofilizzata, mescolata in percentuale del 35-40% con mangime in polvere per pesci tropicali.
La temperatura di stabulazione dei girini si aggira intorno ai 22-24 °C, ma va sottolineato il fatto che se da un lato temperature alte favoriscono una veloce crescita dello stesso, dall’altro favoriscono anche la proliferazione di batteri e altri organismi indesiderati, con conseguente più veloce inquinamento dell’acqua. Per questo motivo non è consigliabile allevare i girini oltre i 24 gradi qual’ora non si disponga di sufficiente tempo quotidiano per effettuare i cambi dell’acqua.
Spesso saltare un solo giorno i cambi, a quelle temperature, equivale a morte sicura di gran parte dei girini.
Il dimorfismo sessuale appare decisamente scarso, anche se femmine in procinto di deporre sono decisamente più robuste dei maschi, soprattutto a livello ventrale.
Al di fuori di questo periodo l’unica discriminante sicura al fine della determinazione del sesso è l’osservazione del comportamento in terrario, data la facilità con cui i maschi cantano e corteggiano le femmine. Va fatta però attenzione qual’ora due individui si avvicinino e si “corteggino”, dato che potrebbe comunque trattarsi di due maschi che si affrontano ai fini territoriali.
Il sessaggio può essere infine fatto anche a livello visivo, siccome i due sessi presentano silhouette leggermente diversa, ma questa è un’operazione che solo occhi esperti, dopo attenta visione dell’animale, possono tentare con buoni risultati.
A maturità i maschi corteggiano le femmine stimolandole a seguirli nei siti di deposizione che in terrario sono sempre o le foglie basali delle Bromeliacee o molto meglio i porta rullini fotografici (o contenitori analoghi), meglio se di colore nero, posizionati circa a 45° e contenenti acqua.
La quantità di acqua sembra non essere considerata da questa specie, dato che personalmente sono state osservate deposizioni sia in porta rullini completamente asciutti che completamente pieni di acqua.
Una volta deposte le uova, dopo che i genitori hanno lasciato il sito, è consigliabile prelevarle e allevarle a parte, aumentando così la percentuale di schiusa e sopravvivenza dei girini.
Le uova vanno mantenute in un ambiente umido, con qualche mm di acqua, possibilmente osmotica o piovana, e se necessario con qualche goccia di blu di metilene, al fine di evitare il proliferarsi si patogeni.
Le uova, decisamente resistenti, possono essere prelevate oltre che con un pennello, anche con le semplici dita bagnate o con qualsiasi altro oggetto, l’importante è che non sia tagliente; vanno mantenute a temperatura ambiente e non sotto luce diretta.
Dopo circa 12-15 gg nascono i girini che vanno prontamente isolati e allevati singolarmente in piccoli contenitori, dai semplici vasetti a scatoline alimentari, l’importante è mantenere sempre pulita l’acqua, provvedendo a cambi con frequenze di massimo 2 giorni, meglio quotidianamente.
L’alimentazione dei girini è basata sulla spirulina liofilizzata, mescolata in percentuale del 35-40% con mangime in polvere per pesci tropicali.
La temperatura di stabulazione dei girini si aggira intorno ai 22-24 °C, ma va sottolineato il fatto che se da un lato temperature alte favoriscono una veloce crescita dello stesso, dall’altro favoriscono anche la proliferazione di batteri e altri organismi indesiderati, con conseguente più veloce inquinamento dell’acqua. Per questo motivo non è consigliabile allevare i girini oltre i 24 gradi qual’ora non si disponga di sufficiente tempo quotidiano per effettuare i cambi dell’acqua.
Spesso saltare un solo giorno i cambi, a quelle temperature, equivale a morte sicura di gran parte dei girini.
I tempi di crescita vanno dai 60 ai 75 giorni, anche se sono stati osservati girini impiegare anche oltre i 4 mesi per arrivare alla metamorfosi, soprattutto quelli derivanti dalle prime deposizioni.
Nel momento in cui, verso la fine dello sviluppo, appaiono le zampe anteriori è necessario aspettare ancora qualche giorno, e poi trasferire il girino in un contenitore che presenti una sorta di rampa, necessaria affinché questo possa passare dalla parte sommersa a quella emersa senza fatiche ed imprevisti.
Questa specie comunque e differenza di altre impiega molto tempo per uscire dall’acqua, arrivando anche fino a 20 giorni e in questo periodo possono essere tenuti nello stesso contenitore molti esemplari, dato che comunque da quando la coda comincia ad essere riassorbita non si alimentano più ed il loro carattere cannibalistico viene a mancare.
Una volta usciti completamente dall’acqua vanno stabulati in piccoli contenitori (buone sono scatoline in plastica con misure che possono andare dal 20x20 al 30x30 cm.) e alimentati esclusivamente a collemboli per i primi mesi di vita, passando poi pian piano alla somministrazione Drosophyla melanogater.
Questi piccoli contenitori devono essere poco arredati, con un sottile strato di torba compressa sul fondo, qualche foglia di quercia e massimo qualche legnetto o rametto di Ficus o Phylodendro.
Nel momento in cui, verso la fine dello sviluppo, appaiono le zampe anteriori è necessario aspettare ancora qualche giorno, e poi trasferire il girino in un contenitore che presenti una sorta di rampa, necessaria affinché questo possa passare dalla parte sommersa a quella emersa senza fatiche ed imprevisti.
Questa specie comunque e differenza di altre impiega molto tempo per uscire dall’acqua, arrivando anche fino a 20 giorni e in questo periodo possono essere tenuti nello stesso contenitore molti esemplari, dato che comunque da quando la coda comincia ad essere riassorbita non si alimentano più ed il loro carattere cannibalistico viene a mancare.
Una volta usciti completamente dall’acqua vanno stabulati in piccoli contenitori (buone sono scatoline in plastica con misure che possono andare dal 20x20 al 30x30 cm.) e alimentati esclusivamente a collemboli per i primi mesi di vita, passando poi pian piano alla somministrazione Drosophyla melanogater.
Questi piccoli contenitori devono essere poco arredati, con un sottile strato di torba compressa sul fondo, qualche foglia di quercia e massimo qualche legnetto o rametto di Ficus o Phylodendro.
Note.
Il possedere un buon gruppo riproduttore spesso comporta innumerevoli e frequenti nascite, che possono arrivare anche a qualche centinaio nell’arco di un anno, con conseguente imponente mole di lavoro per l’allevatore.