Costruzione di un terrario
Cercheremo attraverso questa scheda di fornire informazioni più dettagliate possibile su come autocostruirsi o acquistare un terrario per Dendrobates.
Un terrario per dendrobatidi deve possedere alcuni requisiti essenziali necessari principalmente al benessere e alla sicurezza degli animali stessi ed in secondo luogo cercheremo di soddisfare anche l’estetica.
Il punto principale da cui partiremo rappresenta la solidità del terrario e la sua impermeabilità e resistenza all’acqua. Per questo motivo il materiale per eccellenza con cui vengono costruiti questi terrari è il vetro.
Materiali alternativi come legno, plexiglas o lastre plastiche di vario genere, oltre ad essere a volte anche più costosi, non garantiscono quanto sopra affermato per i seguenti motivi:
Ognuno poi è libero di usare e sfruttare qualsiasi materiale sia in suo possesso, ottenendo magari anche ottimi risultati, ma non ci stancheremo mai di dire che un terrario in vetro è “quasi” per sempre.
Detto questo possiamo parlare un po’ del vetro, data l’ampia disponibilità di questo materiale sul mercato.
Un terrario per dendrobatidi deve possedere alcuni requisiti essenziali necessari principalmente al benessere e alla sicurezza degli animali stessi ed in secondo luogo cercheremo di soddisfare anche l’estetica.
Il punto principale da cui partiremo rappresenta la solidità del terrario e la sua impermeabilità e resistenza all’acqua. Per questo motivo il materiale per eccellenza con cui vengono costruiti questi terrari è il vetro.
Materiali alternativi come legno, plexiglas o lastre plastiche di vario genere, oltre ad essere a volte anche più costosi, non garantiscono quanto sopra affermato per i seguenti motivi:
- Il legno, benché economico, facilmente reperibile e lavorabile si presenta come un materiale assolutamente non impermeabile, andrebbe quindi trattato con vernici impermeabilizzanti e tassativamente atossiche. Ma anche così trattato questo materiale nel tempo può deformarsi, alterarsi, decomporsi, ecc ecc, compromettendo magari il giusto scorrimento dei vetri frontali, con possibili chiusure anomale che spesso postano a fughe di animali (dato che riescono a fugire da piccolissime aperture). E in fin dei conti il costo delle vernici e degli accorgimenti per renderlo impermeabile potrebbero costare più che realizzare il terrario in vetro.
- Le materi plastiche invece presentano due problematiche diverse, la prima riguarda le modalità di unione delle lastre, data la necessità di usare collanti appositi (ricordando anche qui che debbono essere atossici),la seconda riguarda la facilità con cui questi materiali ingialliscono e si graffiano, rendendo il terrario in poco tempo esteticamente non gradevole.In definitiva il vetro è il materiale ideale, sia per la tenuta all’acqua che per la sua inalterabilità nel tempo.
Ognuno poi è libero di usare e sfruttare qualsiasi materiale sia in suo possesso, ottenendo magari anche ottimi risultati, ma non ci stancheremo mai di dire che un terrario in vetro è “quasi” per sempre.
Detto questo possiamo parlare un po’ del vetro, data l’ampia disponibilità di questo materiale sul mercato.
Tipologie di vetro
I vari tipi di vetro che si possono usare possono differire in colorazione e resistenza.
Per quanto riguarda le colorazioni, come per gli acquari si possono usare vetri più o meno trasparenti (esempio vetri extra chiari), anche se la cosa non conferisce sostanziali differenze, se non magari per le sole porte scorrevoli.
Lo stesso vale per la durezza, si potrebbero usare vetri temperati, maggiormente resistenti, ma anche in questo caso le sollecitazioni a cui i terrari sono sottoposti sono talmente esigue da non giustificare l’acquisto di vetri temperati.
L’unica cosa invece che magari fa un po’ di differenza è la modalità di taglio dello stesso, spesso per questione economiche si usa richiedere ai vetrai il solo taglio, questo però si ottiene mediante la sola segnatura mediante strumentazione diamantata dello stesso e successiva rottura.
Attraverso questo sistema si ottengono vetri con filo non sempre precisissimo e nel maggior caso delle volte sono a filo tagliente.
Un’operazione che si può compiere è quella di dare una passata al filo con della carta abrasiva, possibilmente sottile, al fine di scongiurar la possibilità di taglio durante le operazioni di assemblaggio.
Diversa è invece la situazione in cui il vetraio opera le lavorazioni che portano ad ottenere vetri a filo lucido, in cui gli spigoli sono smussati(generalmente a 45 gradi) e i lati sono perfettamente lisci e dritti. Questo tipo di vetri conferisce un’estetica più carina, data la rifinitura e permette spesso anche di assemblare con più facilità e precisione l’intero terrario.
Per quanto riguarda le colorazioni, come per gli acquari si possono usare vetri più o meno trasparenti (esempio vetri extra chiari), anche se la cosa non conferisce sostanziali differenze, se non magari per le sole porte scorrevoli.
Lo stesso vale per la durezza, si potrebbero usare vetri temperati, maggiormente resistenti, ma anche in questo caso le sollecitazioni a cui i terrari sono sottoposti sono talmente esigue da non giustificare l’acquisto di vetri temperati.
L’unica cosa invece che magari fa un po’ di differenza è la modalità di taglio dello stesso, spesso per questione economiche si usa richiedere ai vetrai il solo taglio, questo però si ottiene mediante la sola segnatura mediante strumentazione diamantata dello stesso e successiva rottura.
Attraverso questo sistema si ottengono vetri con filo non sempre precisissimo e nel maggior caso delle volte sono a filo tagliente.
Un’operazione che si può compiere è quella di dare una passata al filo con della carta abrasiva, possibilmente sottile, al fine di scongiurar la possibilità di taglio durante le operazioni di assemblaggio.
Diversa è invece la situazione in cui il vetraio opera le lavorazioni che portano ad ottenere vetri a filo lucido, in cui gli spigoli sono smussati(generalmente a 45 gradi) e i lati sono perfettamente lisci e dritti. Questo tipo di vetri conferisce un’estetica più carina, data la rifinitura e permette spesso anche di assemblare con più facilità e precisione l’intero terrario.
Costruzione o acquisto?
Sicuramente la cosa più facile da fare per avere un terrario è acquistarlo, o in negozi che trattano questi articoli o presso le sempre più frequenti fiere del settore. L’unica differenza sta nel prezzo, dato che in linea generale i negozianti applicano prezzi superiori rispetto agli espositori stranieri che espongono nelle nostre fiere.
Non fatevi ingannare però dal prezzo generale del terrario, ma abbiate l’accortezza di verificarne le rifiniture, in questo nel 99% dei casi sono queste a dare la qualità ad un terrario.
Un buon terrario presenta alcune accortezze che vi faranno risparmiare successivamente all’acquisto, oltre a soldi, anche fatica e lavoro.
La quasi totalità dei terrari in commercio non presenta fori per gli impianti di nebulizzazione, questi andranno fatti per chi ha dimestichezza con il fai da te, con un semplice trapano e delle punte da vetro, oppure andranno fatti fare da un vetraio. Questi vanno fatti a 5-6 cm dal limite anteriore, in quanto qualora si usino ugelli sprovvisti di antigocciolamento si evita che l’acqua che sgocciola a fine ciclo di nebulizzazione cada nella griglia e di conseguenza esca dal terrario. Sono si poche gocce, ma non è sempre bello vedere gocce d’acqua cadere fuori dal vostro terrario. Il foro può avere diversi diametri a seconda che si passi direttamente il tubo dell’impianto (generalmente 4 o 6 mm) o che si usi un passatubi.
Un buon terrario dovrebbe presentare anche un foro di scolo, situato nello schienale del terrario a circa 1,5 cm dalla base, questa distanza è sufficiente a garantire un’efficace e completo svuotamento del terrario prima che l’acqua possa raggiungere l’altezza del substrato in torba e quindi delle radici delle piante.
Questi fori non sono essenziali, soprattutto se si ha la costanza di manutenzione del terrario, ma spesso si rivelano molto utili, a maggior ragione quando i terrari comincia a diventare più di uno.
E infine va posta attenzione alle griglie di areazione, sia per quanto riguarda la loro disposizione, dimensione e tipologia. Generalmente le griglie sono fatte da lastre metalliche microforate, va posta quindi attenzione al dimetro dei fori, in modo tale che non permettano il passaggio delle Drosophyle (soprattutto quella superiore dato che questi insetti sono attratti dalla luce).
Qual’ora i fori siano troppo ampi, le griglie andranno sostituite con della rete metallica tipo zanzariera a maglia ridotta (1mm circa) o con una lastra a fori più piccoli.
E infine ponete attenzione anche allo spazio tra i vetri delle porte, dato che le specie più piccole e sicuramente gli insetti da pasto possono usarlo come via di fuga. Potete rimediare però infilandoci del materiale spugnoso come vedremo successivamente.
Come avrete capito quindi sono tutte queste accortezze a dare valore ad un terrario.
Acquistare vuol dire quindi porre attenzione a tutte queste cose e magari prevedere già in fase di acquisto le eventuali modifiche da fare, mentre autocostruirsi un terrario potrebbe essere si più laborioso, ma sicuramente si ovvierebbe a tutte queste problematiche.
Non fatevi ingannare però dal prezzo generale del terrario, ma abbiate l’accortezza di verificarne le rifiniture, in questo nel 99% dei casi sono queste a dare la qualità ad un terrario.
Un buon terrario presenta alcune accortezze che vi faranno risparmiare successivamente all’acquisto, oltre a soldi, anche fatica e lavoro.
La quasi totalità dei terrari in commercio non presenta fori per gli impianti di nebulizzazione, questi andranno fatti per chi ha dimestichezza con il fai da te, con un semplice trapano e delle punte da vetro, oppure andranno fatti fare da un vetraio. Questi vanno fatti a 5-6 cm dal limite anteriore, in quanto qualora si usino ugelli sprovvisti di antigocciolamento si evita che l’acqua che sgocciola a fine ciclo di nebulizzazione cada nella griglia e di conseguenza esca dal terrario. Sono si poche gocce, ma non è sempre bello vedere gocce d’acqua cadere fuori dal vostro terrario. Il foro può avere diversi diametri a seconda che si passi direttamente il tubo dell’impianto (generalmente 4 o 6 mm) o che si usi un passatubi.
Un buon terrario dovrebbe presentare anche un foro di scolo, situato nello schienale del terrario a circa 1,5 cm dalla base, questa distanza è sufficiente a garantire un’efficace e completo svuotamento del terrario prima che l’acqua possa raggiungere l’altezza del substrato in torba e quindi delle radici delle piante.
Questi fori non sono essenziali, soprattutto se si ha la costanza di manutenzione del terrario, ma spesso si rivelano molto utili, a maggior ragione quando i terrari comincia a diventare più di uno.
E infine va posta attenzione alle griglie di areazione, sia per quanto riguarda la loro disposizione, dimensione e tipologia. Generalmente le griglie sono fatte da lastre metalliche microforate, va posta quindi attenzione al dimetro dei fori, in modo tale che non permettano il passaggio delle Drosophyle (soprattutto quella superiore dato che questi insetti sono attratti dalla luce).
Qual’ora i fori siano troppo ampi, le griglie andranno sostituite con della rete metallica tipo zanzariera a maglia ridotta (1mm circa) o con una lastra a fori più piccoli.
E infine ponete attenzione anche allo spazio tra i vetri delle porte, dato che le specie più piccole e sicuramente gli insetti da pasto possono usarlo come via di fuga. Potete rimediare però infilandoci del materiale spugnoso come vedremo successivamente.
Come avrete capito quindi sono tutte queste accortezze a dare valore ad un terrario.
Acquistare vuol dire quindi porre attenzione a tutte queste cose e magari prevedere già in fase di acquisto le eventuali modifiche da fare, mentre autocostruirsi un terrario potrebbe essere si più laborioso, ma sicuramente si ovvierebbe a tutte queste problematiche.
Qui non tratteremo queste problematiche, ma cercheremo di dare delle informazioni per auto calcolarsi le misure dei singoli vetri, sia in caso di spazi vincolanti che non, descrivendo nel miglior modo possibile i particolari strutturali.
Le lettere raffigurate qui a fianco sono relative alle tabelle conclusive, in cui si riassumono tutti i calcoli. Inutile dire che la dimensione del terrario è relativa a due semplici fattori: lo spazio a disposizione e la specie da ospitare.
Le lettere raffigurate qui a fianco sono relative alle tabelle conclusive, in cui si riassumono tutti i calcoli. Inutile dire che la dimensione del terrario è relativa a due semplici fattori: lo spazio a disposizione e la specie da ospitare.
Calcolo di un terrario partendo da misure vincolanti.
Si adopererà questo sistema qual’ora il terrario per le più svariate problematiche non possa uscire da predeterminate misure massime.
Per rendere tutto più facile poniamo di dover inserire un terrario in uno spazio di 500 mm di larghezza, 400 mm di profondità e 600 mm di altezza, quindi il nostro terrario ultimato dovrà avere precisamente queste dimensioni. Poniamo anche che lo spessore dei vetri sarà di 4 mm con l’eccezione della base che sarà di 6 mm (per conferire maggiore stabilità qualora il terrario venga inserito in un rack).
La costruzione del nostro terrario prevede che i lati poggino sulla base e che lo schienale invece racchiuda sia base che lati.
Premesso questo cominciamo a ragionare su come calcolare le singole misure dei vetri:
BASE: avrà una larghezza di 500 mm, mentre la profondità sarà data dalla misura finale desiderata meno lo spessore dello schienale, ovvero 400-4=396 mm.
Misure conclusive = 500X396
LATI: vanno corretti in entrambe le direzioni; la loro profondità sarà corrispondente a quella della base, ovvero 396 mm, mentre l’altezza sarà data dalla misura finale desiderata meno lo spessore della base e meno lo spessore del coperchio. Nel nostro caso 600-6-4=590 mm
Misure conclusive = 396x590
SCHIENALE: sarà dato invece dalla larghezza desiderata (500 mm), mentre l’altezza dovrà essere sottratta dello spessore del coperchio. Questo perché si arrivi allo stesso livello dei lati, il che favorirà poi eventuali operazioni di incollaggio della griglia superiore nelle svariate modalità possibili che successivamente illustreremo. Quindi in definitiva l’altezza sarà data da 600-4=596 mm.
Misure conclusive = 500X596
COPERCHIO: questo potrà essere realizzato in un pezzo unico, posizionando la grigia di areazione all’estremità posteriore, oppure potrà essere suddiviso in due pezzi, qualora si necessiti di avanzare la griglia di areazione, come nel caso di realizzazione di sfondi spessi che ostruirebbero la griglia.
Il calcolo è comunque molto semplice dato che la larghezza sarà data dalla misura totale desiderata, mentre la profondità sarà data dalla totale meno 50 mm (corrispondenti alla larghezza della griglia di areazione), nel nostro caso larghezza 500 mm, e profondità 400-50=350 mm.
Se si necessita di avanzare la griglia è sufficiente far tagliare in due il coperchio, ad esempio volendo avanzarla di 5 cm si faranno tagliare due pezzi che complessivamente daranno la misura sopra citata.
Nel nostro caso un pezzo principale di 500x300 ed uno di 500x50. Questi andranno siliconati quello maggiore anteriormente e quello più stretto posteriormente, lasciando lo spazio per la griglia tra i due.
Misure conclusive = 500x350
Per rendere tutto più facile poniamo di dover inserire un terrario in uno spazio di 500 mm di larghezza, 400 mm di profondità e 600 mm di altezza, quindi il nostro terrario ultimato dovrà avere precisamente queste dimensioni. Poniamo anche che lo spessore dei vetri sarà di 4 mm con l’eccezione della base che sarà di 6 mm (per conferire maggiore stabilità qualora il terrario venga inserito in un rack).
La costruzione del nostro terrario prevede che i lati poggino sulla base e che lo schienale invece racchiuda sia base che lati.
Premesso questo cominciamo a ragionare su come calcolare le singole misure dei vetri:
BASE: avrà una larghezza di 500 mm, mentre la profondità sarà data dalla misura finale desiderata meno lo spessore dello schienale, ovvero 400-4=396 mm.
Misure conclusive = 500X396
LATI: vanno corretti in entrambe le direzioni; la loro profondità sarà corrispondente a quella della base, ovvero 396 mm, mentre l’altezza sarà data dalla misura finale desiderata meno lo spessore della base e meno lo spessore del coperchio. Nel nostro caso 600-6-4=590 mm
Misure conclusive = 396x590
SCHIENALE: sarà dato invece dalla larghezza desiderata (500 mm), mentre l’altezza dovrà essere sottratta dello spessore del coperchio. Questo perché si arrivi allo stesso livello dei lati, il che favorirà poi eventuali operazioni di incollaggio della griglia superiore nelle svariate modalità possibili che successivamente illustreremo. Quindi in definitiva l’altezza sarà data da 600-4=596 mm.
Misure conclusive = 500X596
COPERCHIO: questo potrà essere realizzato in un pezzo unico, posizionando la grigia di areazione all’estremità posteriore, oppure potrà essere suddiviso in due pezzi, qualora si necessiti di avanzare la griglia di areazione, come nel caso di realizzazione di sfondi spessi che ostruirebbero la griglia.
Il calcolo è comunque molto semplice dato che la larghezza sarà data dalla misura totale desiderata, mentre la profondità sarà data dalla totale meno 50 mm (corrispondenti alla larghezza della griglia di areazione), nel nostro caso larghezza 500 mm, e profondità 400-50=350 mm.
Se si necessita di avanzare la griglia è sufficiente far tagliare in due il coperchio, ad esempio volendo avanzarla di 5 cm si faranno tagliare due pezzi che complessivamente daranno la misura sopra citata.
Nel nostro caso un pezzo principale di 500x300 ed uno di 500x50. Questi andranno siliconati quello maggiore anteriormente e quello più stretto posteriormente, lasciando lo spazio per la griglia tra i due.
Misure conclusive = 500x350
Detto questo la costruzione principale del terrario è stata fatta, manca ora solo la parte che andrà a sostenere la griglia anteriore e le porte.
Per la griglia anteriore è necessario avere 4 pezzi, due costitutivi ed essenziali del terrario e due facoltativi, ma che facilitano molto le operazioni di assemblaggio, non intaccando di molto l’estetica finale.
Il primo pezzo costituisce la parte che conterrà il terreno ed è data da una misura da noi arbitrariamente scelta corrispondente all’altezza del terreno da noi desiderata (generalmente il fondo in argilla e torba non necessità però di profondità superiori ai 10 cm, personalmente uso fare terrari da 6 o 8 cm). Mentre la larghezza è data da quella totale del terrario meno lo spessore dei due lati e in questo caso meno un ulteriore millimetro, onde evitare tensioni o ingombri che non farebbero cadere in perfetta sede i lati (questo a maggior ragione se i vetri non sono tagliati a filo lucido).
Nel nostro caso avremo una larghezza data da 500-4-4-1=491 mm, per un’altezza diciamo di 80mm.
L’altro pezzo è quello sul quale va montata la guida anteriore, e corrisponde alle dimensioni del pezzo precedente meno diciamo un 30-40 mm che rappresentano lo spazio in cui passerà l’aria. Per quanto riguarda questo componente va fatta una precisazione, ovvero dato che dovrà sostenere la guida questo dovrà avere uno spessore proporzionale alla larghezza della guida stessa, onde evitare che quest’ultima subisca nel tempo spostamenti laterali dovuti al peso delle porte.
Per la griglia anteriore è necessario avere 4 pezzi, due costitutivi ed essenziali del terrario e due facoltativi, ma che facilitano molto le operazioni di assemblaggio, non intaccando di molto l’estetica finale.
Il primo pezzo costituisce la parte che conterrà il terreno ed è data da una misura da noi arbitrariamente scelta corrispondente all’altezza del terreno da noi desiderata (generalmente il fondo in argilla e torba non necessità però di profondità superiori ai 10 cm, personalmente uso fare terrari da 6 o 8 cm). Mentre la larghezza è data da quella totale del terrario meno lo spessore dei due lati e in questo caso meno un ulteriore millimetro, onde evitare tensioni o ingombri che non farebbero cadere in perfetta sede i lati (questo a maggior ragione se i vetri non sono tagliati a filo lucido).
Nel nostro caso avremo una larghezza data da 500-4-4-1=491 mm, per un’altezza diciamo di 80mm.
L’altro pezzo è quello sul quale va montata la guida anteriore, e corrisponde alle dimensioni del pezzo precedente meno diciamo un 30-40 mm che rappresentano lo spazio in cui passerà l’aria. Per quanto riguarda questo componente va fatta una precisazione, ovvero dato che dovrà sostenere la guida questo dovrà avere uno spessore proporzionale alla larghezza della guida stessa, onde evitare che quest’ultima subisca nel tempo spostamenti laterali dovuti al peso delle porte.
Tutto questo però solo se la presa d’aria frontale sia costituita da materiale facilmente deformabile, come una zanzariera, sia che sia di plastica che di metallo.
Invece se si dovessero usare quelle barre forate, che generalmente vengono montate sui terrari che si trovano in vendita, allora non è necessario sovradimensionare lo spessore di questo componente, dato che questa griglia ha un buon spessore ed è decisamente rigida, potrà quindi sostiene re con facilità il peso delle porte.
Con uno spazio di 40 mm il risultato sarà un pezzo di 491x40 mm.
E infine è buona norma far tagliare due piccoli pezzi di vetro che andranno siliconati sui lati, anteriormente, sui quali poggerà il vetro su cui va la guida, questo permetterà di siliconare questo pezzo con facilità e apporterà maggior resistenza a tutto il sistema. Questi pezzetti dovranno essere alti come lo spazio d’aria (nel nostro caso 40 mm) e profondi quanto la larghezza della griglia da noi scelta (poniamo 40 mm).
Misure conclusive pezzo primo = 491x80
Misure conclusive pezzo secondo =491x40
Misure conclusive pezzetti piccoli (2)= 40x40
Detto questo il terrario è finito e mancano solo le porticine per le quali è necessario fare un numero di sottrazioni non indifferenti, oppure conviene montare le guide e poi misurare lo spazio di cui queste necessitano. Ad ogni modo cerco di spiegare anche questo sistema più complesso.
Per l’altezza si deve sottrarre alla misura finale del terrario (altezza) queste misure: spessore fondo, larghezza presa d’aria inferiore, larghezza banda inferiore (quella in vetro su cui va la guida), spessore griglia (da tralasciare se si usa la zanzariera), 1 mm di silicone, l’altezza della guida inferiore, lo spessore del vetro superiore, 1 mm di silicone e circa 2 mm per lo spessore della base della guida superiore.
Come noterete questo calcolo è alquanto complesso e sbagliare di qualche millimetro a causa di spessori di silicone ecc è molto facile se non si ha un po’ di pratica nella realizzazione di terrari, per questo si consiglia di montare il tutto e poi far tagliare le porte dopo averle misurate fisicamente nel terrario finito.
La larghezza invece è alquanto più semplice e in linea generale è data dalla larghezza del terrario diviso due, in questo caso i vetri si sormonteranno di 8 mm al centro, se si vuole farli sormontare maggiorante basta aggiungere i millimetri desiderati.
Le guide nella quasi totalità dei casi sono quelle a profilo ad E, comunemente in plastica, ma si trovano anche in alluminio, entrambe sono adatte allo scopo, con l’accortezza di verificarne sempre le dimensioni prima di calcolare spessore e dimensioni delle porte.
Nelle comuni guide in plastica che si trovano in commercio alle fiere entrano porte dello spessore di 3 o 4 millimetri, le prime scorrono un po’ con più facilità ma hanno il problema di lasciare uno spazio non indifferente tra di esse, il che è più che sufficiente alla fuoriuscita delle drosophyle ed in alcuni casi anche delle rane, qualora si allevino specie dalle piccole dimensioni, come il gruppo delle Ranitomeya.
Se invece si usano porte da 4 mm, allora questo spazio risulta decisamente inferiore, ma a penalizzazione della facilità di scorrimento.
Nonostante ciò si consiglia comunque di apporre nello spazio tra le porte del materiale che impedisca la fuoriuscita soprattutto degli insetti, questo può essere rappresentato o da una strisciolina di velcro, oppure da del materiale spugnoso, che può essere rappresentato da guarnizioni per auto autoadesive o materiale simile.
Invece se si dovessero usare quelle barre forate, che generalmente vengono montate sui terrari che si trovano in vendita, allora non è necessario sovradimensionare lo spessore di questo componente, dato che questa griglia ha un buon spessore ed è decisamente rigida, potrà quindi sostiene re con facilità il peso delle porte.
Con uno spazio di 40 mm il risultato sarà un pezzo di 491x40 mm.
E infine è buona norma far tagliare due piccoli pezzi di vetro che andranno siliconati sui lati, anteriormente, sui quali poggerà il vetro su cui va la guida, questo permetterà di siliconare questo pezzo con facilità e apporterà maggior resistenza a tutto il sistema. Questi pezzetti dovranno essere alti come lo spazio d’aria (nel nostro caso 40 mm) e profondi quanto la larghezza della griglia da noi scelta (poniamo 40 mm).
Misure conclusive pezzo primo = 491x80
Misure conclusive pezzo secondo =491x40
Misure conclusive pezzetti piccoli (2)= 40x40
Detto questo il terrario è finito e mancano solo le porticine per le quali è necessario fare un numero di sottrazioni non indifferenti, oppure conviene montare le guide e poi misurare lo spazio di cui queste necessitano. Ad ogni modo cerco di spiegare anche questo sistema più complesso.
Per l’altezza si deve sottrarre alla misura finale del terrario (altezza) queste misure: spessore fondo, larghezza presa d’aria inferiore, larghezza banda inferiore (quella in vetro su cui va la guida), spessore griglia (da tralasciare se si usa la zanzariera), 1 mm di silicone, l’altezza della guida inferiore, lo spessore del vetro superiore, 1 mm di silicone e circa 2 mm per lo spessore della base della guida superiore.
Come noterete questo calcolo è alquanto complesso e sbagliare di qualche millimetro a causa di spessori di silicone ecc è molto facile se non si ha un po’ di pratica nella realizzazione di terrari, per questo si consiglia di montare il tutto e poi far tagliare le porte dopo averle misurate fisicamente nel terrario finito.
La larghezza invece è alquanto più semplice e in linea generale è data dalla larghezza del terrario diviso due, in questo caso i vetri si sormonteranno di 8 mm al centro, se si vuole farli sormontare maggiorante basta aggiungere i millimetri desiderati.
Le guide nella quasi totalità dei casi sono quelle a profilo ad E, comunemente in plastica, ma si trovano anche in alluminio, entrambe sono adatte allo scopo, con l’accortezza di verificarne sempre le dimensioni prima di calcolare spessore e dimensioni delle porte.
Nelle comuni guide in plastica che si trovano in commercio alle fiere entrano porte dello spessore di 3 o 4 millimetri, le prime scorrono un po’ con più facilità ma hanno il problema di lasciare uno spazio non indifferente tra di esse, il che è più che sufficiente alla fuoriuscita delle drosophyle ed in alcuni casi anche delle rane, qualora si allevino specie dalle piccole dimensioni, come il gruppo delle Ranitomeya.
Se invece si usano porte da 4 mm, allora questo spazio risulta decisamente inferiore, ma a penalizzazione della facilità di scorrimento.
Nonostante ciò si consiglia comunque di apporre nello spazio tra le porte del materiale che impedisca la fuoriuscita soprattutto degli insetti, questo può essere rappresentato o da una strisciolina di velcro, oppure da del materiale spugnoso, che può essere rappresentato da guarnizioni per auto autoadesive o materiale simile.
Riassumendo possiamo così riassumere con una sorta di tabella tramite la quale chiunque sia in gradi di calcolare le misure per il proprio terrario
Calcolo di un terrario senza misure vincolanti.
Diversa è la situazione invece qual’ora non si abbia la necessità di mantenere delle misure precise del terrario ma si possa sforare di alcuni millimetri, in tal caso il calcolo sarà più agevole, anche se avviene sempre nel medesimo sistema sopra elencato, ma in questo caso si preferisce dare la preferenza all’ottenimento di misure non decimali che alla misura finale preposta.
Per il calcolo in questo modo si parte dalla misura della base e relativamente a questa si calcolano poi tutte le altre misure.
Per un terrario diciamo pressappoco delle stesse dimensioni di quello precedentemente calcolato possiamo calcolare partendo dalla base, questa possiamo farla di 500x400.
Adattando i lati verrebbero di 400x600 e lo schienale di 500x606 (il 606 è dato dall’altezza dei lati più lo spessore del vetro di base).
Il coperchio invece sarà di 500x350.
Come noterete le misure sono quasi tutte con una precisione al centimetro, il che forse rende più facile il compito del vetraio, (con forse un risparmio economico), c’è però da dire che così facendo il terrario avrà le seguenti misure: larghezza 500, altezza 610 e profondità 404, quindi 1 cm più alto e 4 mm più profondo.
I componenti per la griglia anteriore vanno calcolati come sopra.
Per il calcolo in questo modo si parte dalla misura della base e relativamente a questa si calcolano poi tutte le altre misure.
Per un terrario diciamo pressappoco delle stesse dimensioni di quello precedentemente calcolato possiamo calcolare partendo dalla base, questa possiamo farla di 500x400.
Adattando i lati verrebbero di 400x600 e lo schienale di 500x606 (il 606 è dato dall’altezza dei lati più lo spessore del vetro di base).
Il coperchio invece sarà di 500x350.
Come noterete le misure sono quasi tutte con una precisione al centimetro, il che forse rende più facile il compito del vetraio, (con forse un risparmio economico), c’è però da dire che così facendo il terrario avrà le seguenti misure: larghezza 500, altezza 610 e profondità 404, quindi 1 cm più alto e 4 mm più profondo.
I componenti per la griglia anteriore vanno calcolati come sopra.